V CONVEGNO INTERNAZIONALE CRISA
Roma, 18-20 settembre 2023
Archivi americani
Virtualità, memoria, archeologia mediale
I documenti, in quanto atti iscritti e archiviati su un qualche supporto materiale, cartaceo o digitale, sono le tracce che consentono alle memorie collettive e individuali di fondare le realtà sociali e storiche. Gli archivi che raccolgono queste tracce rivestono un ruolo centrale poiché attraverso di essi sono possibili processi di elaborazione, rielaborazione e rimessa in discussione delle memorie collettive nazionali e transnazionali interconnesse. Gli archivi permettono quindi di ripensare il patrimonio culturale di una collettività, contribuendo all’elaborazione di nuovi modelli storici e sociali. Tali processi possono aiutare a rafforzare le strutture democratiche, soprattutto quando si tratta di esperienze e conoscenze di gruppi subalterni, storicamente esclusi dai dibattiti pubblici.
Il digitale ha trasformato in maniera decisiva non solo i processi di produzione e di deposito di materiale documentario nuovo, ma anche le modalità di conservazione e di valorizzazione dei materiali storici. In un’area come quella americana, per esempio, in cui la civiltà della scrittura è iniziata quanto meno da cinque secoli – senza calcolare le forme di scrittura precolombiane – questo pone la questione della modalità di conservazione e di trasferimento degli archivi d’epoca coloniale.
La storia digitale è un approccio all’esame e alla rappresentazione del passato che sfrutta le nuove tecnologie di comunicazione. Produce e condivide conoscenza storica, attingendo alle caratteristiche dell’ambito, come database, ipertestualizzazione e reti.
Nell’era della documentalità e dei Big Data, in cui tempi e spazi geografici sono frammentati e di nuovo collegati in rete, il passaggio dagli archivi cartacei agli archivi digitali sta inoltre contribuendo a modificare il rapporto tra pubblico e privato. La crescente centralità del medium tecnico per l’archiviazione e gestione delle informazioni ci ha esposto a processi di ricostruzione di verità consolidate e a forme di strumentalizzazione del sapere collettivo attraverso la generazione di post-verità in cui la forza normativa dei documenti, intrecciata alla pervasività dei media, esaspera e spesso strumentalizza gli usi politici, storici, giudiziari, culturali e artistici altrimenti connaturati agli archivi.
Il V convegno CRISA “Archivi americani: virtualità, memoria, archeologia mediale” si offre come occasione di indagine e problematizzazione multidisciplinare e interdisciplinare degli aspetti mediali, tecnici, culturali ed estetici della digitalizzazione del sapere. In particolare, la storia, la sociologia, l’antropologia, la filosofia, la letteratura, l’architettura, la geografia, la musica e le arti visuali sono tutte discipline che possono accostare il tema avvalendosi di differenti strumenti metodologici e apportando interessanti contributi. L’approccio multidisciplinare, infatti, permette di approfondire la condizione transitoria degli archivi, sia in termini di usi politici e culturali attuali, sia in termini di cambiamento del loro status teorico.
Tra le possibili declinazioni del tema:
- Come riscattare e riclassificare archivi già esistenti (in particolare istituzionali)
- Creazione e ri-creazione di archivi tematici
- Rapporti tra archivi e processi democratici per il recupero di memorie collettive subalterne
- Potenzialità e rischi della digitalizzazione degli archivi
- Processi di lettura degli archivi
- Informazione e documentazione: usi e questioni etiche
- Usi artistici degli archivi
- Tipologie di archivi e di archiviazione
- Archiviazione e rapporti con il potere
- Documentalità, virtualità e memoria
- Archivi di scrittori e artisti
- Storia digitale.
La richiesta di partecipazione al convegno dovrà pervenire all’indirizzo email crisa@uniroma3.it entro il 28 febbraio 2023 compilando l’apposita scheda comprensiva di titolo, abstract (max. 200 parole) e breve CV (max. 15 linee: posizione accademica o istituzionale, ambiti di ricerca, ultime tre pubblicazioni).
Le lingue ufficiali del convegno saranno: italiano, inglese, spagnolo, portoghese, francese.
Le proposte saranno vagliate dal Comitato Scientifico entro il 30 aprile 2023
Le relazioni dovranno essere comprese entro sei/sette cartelle a spazio 1,5 per una durata espositiva di 20/25 minuti.
ISCRIZIONE
La quota di iscrizione è fissata in € 120. Per pagamenti effettuati entro il 30 giugno 2023, la quota è ridotta a € 80.
Per i giovani studiosi (dottorandi, dottori di ricerca, contrattisti e assegnisti) la quota è fissata in € 40.
Per i soli uditori l’accesso è gratuito.
La quota d’iscrizione darà diritto a:
- cartellina
- accesso alle attività sociali che verranno organizzate all’interno del Convegno
- volume degli atti del Convegno.
I dati bancari per la quota di iscrizione verranno comunicati solo a coloro la cui proposta sia stata accettata dal Comitato Scientifico.
SEDE DEL CONVEGNO
Il Convegno si svolgerà nei locali del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere (Università Roma Tre, Via del Valco di San Paolo 19), a cui il CRISA attualmente afferisce.
PUBBLICAZIONE
I testi definitivi per la pubblicazione non dovranno eccedere le 40.000 battute, note e spazi bianchi compresi.
I testi saranno sottoposti a referees anonimi.
Sarà cura del Comitato Scientifico del Convegno inviare a ciascun relatore le norme editoriali e comunicare la data di consegna del saggio.
Comitato scientifico e organizzativo: Guido Baggio, Angela Di Matteo, Camilla Cattarulla, Antonello Frongia, Luigi Guarnieri Calò Carducci, Anthony J. Tamburri.