Sei alla ricerca di un dottorato in Francia? Ecco un vademecum con le informazioni essenziali: burocrazia, procedure di ammissione e… Cosa succede dopo?
Fase A. Orientarsi.
Come per ogni ricerca di dottorato in ogni dove, tutto ha inizio con una meticolosa ricerca dei docenti per trovare il possibile direttore di tesi. Se hai già una lista di nomi in mente – contatti, colleghi, docenti suggeriti da tuoi docenti – bisogna semplicemente scavare su internet alla ricerca dei dipartimenti e dei laboratori di ricerca.
Nel principio era la Parola, e la Parola era presso Google.
Come orientarsi? Per un dottorato in Francia è sempre utile cominciare dal sito dell’AFEA– Association Française d’Etudes Américaines, l’associazione di riferimento di americanisti francesi. Un altro buon appiglio è l’Institut des Amériques, che si occupa del continente americano e quindi anche di centro e latinoamerica, oltre che del Canada.
Va detto che i siti delle università non sono molto ergonomici: la virtù dei forti è indispensabile per districarsi tra le pagine di dipartimenti, laboratori, università, docenti, unità di ricerca, progetti. Esattamente come per quanto accade con la ricerca di dottorati in USA. A seconda della prospettiva di studi, poi, occorre tenere bene a mente che vi sono innumerevoli laboratori assai piccoli, che lavorano in qualche angolo nascosto delle università in tutta la Francia. Conviene spendere un po’ di tempo per cercare di capire quali sono le istituzioni più consone al taglio del tuo progetto. Prima di farsi avanti è cruciale capire qual è il panorama istituzionale, quali sono le opzioni a disposizione.
Fase B. Trovare il direttore di tesi.
Quando hai ridotto il ventaglio di possibilità e scelto i bersagli, puoi cominciare a mandare mail con cordiali richieste di informazioni. Di solito i docenti rispondono prontamente e, limitatamente alla mia esperienza, sono disponibili a offrire consigli e dritte. Talvolta suggeriscono anche di contattare questo o quel collega che potrebbe essere interessato alla tua ricerca.
A grandi linee questa fase va completata entro la primavera: le prove di selezione per il dottorato in Francia si svolgono tra giugno e luglio, e per questa seconda parte il progetto di tesi deve essere più o meno pronto.
____________________________________________
Attenzione.
Per quanto riguarda i criteri di ammissione, meglio tenere a mente che difficilmente troverai i requisiti della lingua. Non è necessariamente una buona notizia: difficilmente si possono passare le diverse selezioni senza avere un francese scritto e orale più che buono, diciamo come minimo un delf B2 e molto meglio un Dalf C1. Questi esami sono organizzati con regolarità in tutta Italia, quindi è sufficiente cercare “Dalf C1 + città” per vedere quando le sessioni d’esame sono previste.
____________________________________________
Fase C. La selezione.
Si parte: una volta che il docente ha dato l’OK per diventare direttore di tesi, sottoporrà la candidatura alla scuola di dottorato della facoltà. Nel frattempo dovrai preparare tutta la documentazione richiesta dall’università, di solito con un’application interamente online.
Se tutto va bene, il progetto è ammesso alla prova orale: in buona sostanza una presentazione del progetto di fronte alla commissione di dottorato. Si tratta in linea di massima di 15 minuti e qualche domanda per esplorare metodologia, percorso di studi e obiettivi della ricerca. Inoltre è l’occasione per i docenti di vedere in faccia un possibile futuro collega.
Il verdetto viene elaborato entro qualche settimana, talvolta un mese. La commissione decide se ammetterti al dottorato o no e, in caso positivo, se finanziare la tua ricerca con una borsa di studio (contrat doctoral) oppure no.
Fase D. L’iscrizione amministrativa.
Se tutto va per il meglio, ai festeggiamenti segue la procedura di iscrizione amministrativa, per la quale bisogna produrre un considerevole numero di documenti. In questa fase è meglio fare conoscenza il più possibile con il personale amministrativo dell’ED (école doctorale), perché sarà cruciale per la sopravvivenza negli anni successivi. Questa fase amministrativa occupa buona parte dell’autunno, ma naturalmente ci si può lavorare a cose fatte.
Dottorato in Francia: qualche info supplementare.
Se hai ottenuto una borsa di studio per il dottorato in Francia avrai un contratto di dottorato. I Contrats doctoraux sono veri e propri contratti a tempo determinato (quindi non “borse di studio”), elargiti dal ministero dell’educazione. Vi sono poi altri contratti e borse che vengono finanziate da istituti di ricerca (uno dei quali per esempio è l’Institut des Amériques) o istituti privati, soprattutto se la tua ricerca ha qualche attinenza diretta con il sociale.
Inoltre, informati presso la scuola di dottorato sulle possibilità di ottenere un incarico di insegnamento, ossia di diventare un DCCE – Doctorant contractuel avec charge d’enseignement. Questa opzione varia molto di anno in anno e di laboratorio in laboratorio. È tuttavia un’opportunità da cogliere senza esitare se si presenta, perché significa essere titolari nonché responsabili di un corso (di solito per studenti di Licence, laurea triennale). Se c’è questa opzione, la richiesta va fatta alla fine dell’anno accademico (a maggio, tramite l’ED) per l’anno successivo. Si tratta di un’opportunità che si può prendere anche al II o III anno, non bisogna per forza richiederla appena sbarcate all’Università.